Antenna di via Gramsci: ecco la presa di posizione del sindaco

Nelle scorse settimane sull'antenna Telecom di via Gramsci sono stati installati alcuni nuovi ripetitori per i vari servizi di telefonia mobile. La cosa ha suscitato la preoccupazione di alcuni residenti che abitano nei dintorni dell'antenna delle quali ha dato notizia il Giornale di Brescia. Il giorno seguente è sta pubblicata, in breve, la risposta del sindaco di Roncadelle Michele Orlando che qui riportiamo nella sua interezza. “Noi non abbiamo autorizzato proprio niente e comunque la colpa è tutta del Decreto Gasparri. E delle leggi che ne sono seguite”. Inizia così la presa di posizione del sindaco di Roncadelle Michele Orlando a proposito delle preoccupazioni espresse da alcuni cittadini circa il potenziamento dell’antenna Telecom di via Gramsci. Per capirci meglio è però necessario fare un passo indietro. “Una decina di anni fa – argomenta il sindaco Orlando – la Regione Lombardia approvò una legge bella e innovativa che prevedeva dei limiti ben precisi all’installazione di antenne per la telefonia mobile e demandava ai comuni l’obbligo di predisporre regolamenti per attuare sui territori quei vincoli. Il Consiglio Comunale di Roncadelle adottò il proprio regolamento nel 2001 e in esso si stabiliva dove potevano essere posizionate le antenne e dove invece era vietato. Per inciso, l’antenna di via Gramsci si trovava in un posto non consentito perciò entro 10 anni (questi i tempi previsti dalla legge regionale) avrebbe dovuto essere trasferita”. “Peccato che nel 2002 – prosegue Orlando – il parlamento approvò il cosiddetto Decreto Gasparri che di fatto liberalizzò la possibilità di installare antenne, esautorò le regioni dal potere di introdurre limiti e fece decadere tutti i regolamenti comunali nel frattempo approvati, compreso quello di Roncadelle. È una scelta poco federalista, certo, ma è ciò che passa il convento… Il decreto Gasparri è poi stato sostituito nel 2003 dal testo Unico delle Telecomunicazioni, ma la sostanza non è purtroppo cambiata: le antenne da quel momento in poi hanno potuto essere installate ovunque, anche un metro fuori da una scuola o da un ospedale, per dire. Non solo: per gli impianti al di sotto di 20 watt di potenza il gestore è tenuto a chiedere il permesso al Comune, ma non si può negarglielo se c’è un parere positivo dell’ARPA; e per gli impianti con una potenza inferiore ai 7 watt non serve neanche l’autorizzazione, il gestore comunica, punto e basta. Ed è esattamente questo il caso che ha suscitato preoccupazione in via Gramsci: le nuove antenne non sono state autorizzate dal Comune; le legge nazionale gli consente di metterle e Telecom le ha messe”. “In ogni caso – afferma ancora il sindaco – gli accordi che poi abbiamo trovato con i vari gestori hanno portato a posizionare le nuove antenne in zone periferiche, ai margini del centro abitato. Tutte, tranne quella di via Gramsci, perché essa sorge su di un terreno di proprietà Telecom, che pertanto non ha dovuto chiedere il permesso a nessuno”. “L’unico potere che ancora i comuni hanno è quello di garantire i controlli per verificare che le emissioni non superino i limiti di legge ed è quello che abbiamo fatto periodicamente. A dimostrazione che non vogliamo sottovalutare le questione, l’ultimo controllo risale alla fine del 2009, pochi mesi fa. E i dati ufficiali forniti da uno studio specializzato dicono che le emissioni, anche nelle abitazioni più vicine, sono 5 o 6 volte inferiori rispetto ai limiti di legge”. “Pertanto vorrei concludere con due considerazioni – afferma ancora Orlando: innanzitutto voglio invitare tutti a non diffondere un inutile allarmismo, perché la realtà delle emissioni è ben al di sotto dei limiti di legge. E poi vorrei ricordare che un po’ di tempo fa fui io stesso a sollecitare alcuni residenti ad effettuare una bella raccolta di firme, in modo da metterci tutti insieme, Amministrazione e cittadini, per fare un po’ pressioni a Telecom e per chiedere la possibilità di individuare soluzioni alternative. Con una consapevolezza, però: che la normativa purtroppo è dalla parte dei gestori e non dalla nostra, per cui tutto ciò che è stato fatto da parte di Telecom, è stato fatto nel rispetto della legge. Ciò non toglie che un’antenna in centro al paese non è proprio una bella cosa: per questo se si vuole mobilitarsi, il mio sostengo in prima fila non mancherà di certo”. In allegato i due articoli del Giornale di Brescia.
Ufficio: 
Segreteria
Data pubblicazione: 
Venerdì, 5 Febbraio, 2010